mercoledì 28 gennaio 2009

Lottizzazione a Casabianca di Fermo


Ancora una volta non appare chiaro quale sarà il futuro assetto urbanistico della città di Fermo che si appresta a diventare capoluogo di provincia.

Come Circolo “Legambiente Fermo – Valdaso” non possiamo rimanere indifferenti di fronte alla proposta dell’Amministrazione comunale per la trasformazione delle quattro aree libere a Casabianca situate a pochi metri di distanza dalla battigia!
Rileviamo, sia per gli articoli apparsi nei giorni precedenti sui quotidiani, sia dalle affermazioni del componente della Commissione Edilizia comunale ing. Alessandro Ferracuti, che ci troviamo di fronte ad una proposta urbanistica che desta notevoli preoccupazioni non solo ai residenti di Casabianca o ai proprietari degli immobili di quella località, ma anche a quanti conoscono e frequentano quel luogo pur abitando in altre zone del territorio fermano.
La preoccupazione della nostra Associazione nasce dalla profonda metamorfosi che tale proposta determinerebbe su quell’area che, nel contesto generale della costa fermana risulta essere ancora tra le zone più gradevoli e più vivibili, risulta infatti uno dei luoghi più apprezzati per la stagione balneare, sia per i turisti che per i cittadini fermani.
Vi sono altri risvolti che destano ulteriori preoccupazioni e perplessità in merito alla scelta dell’Amministrazione comunale di concedere alle società proprietarie una variante così significativa alla destinazione originaria di quelle aree, infatti da questa scelta appare evidente che l’Amministrazione comunale probabilmente non crede più nelle possibilità turistiche che il nostro territorio può offrire, o quantomeno fa pensare che la pianificazione urbanistica a Fermo possa avvenire semplicemente su richiesta o proposta dei privati proprietari. Questo episodio ci riporta ancora alla mente la Variante urbanistica su richiesta di un privato che intende realizzare un motodromo con annesse villette per i piloti, uno sviluppo totale di oltre 200.000 metri cubi di volumi su una delle aree agricole più significative di San Tommaso alle Paludi. Ma non intendiamo in questa occasione entrare nel merito di scelte che solo il tempo consentirà a tutti noi di comprenderne l’effettiva utilità pubblica e gli effettivi benefici che deriveranno da quella importante trasformazione, perché come è noto, le “Varianti” devono essere adottate solo per effettive necessità i cui benefici, devono ritornare comunque ai cittadini! In sostanza le varianti al P.R.G. devono essere valutate in funzione del bene collettivo e non in funzione della pur legittima necessità o richiesta di un privato.
Ritornando a quanto è stato riportato nei giorni precedenti su queste pagine, risulta inconfutabile che nell’approvazione del PRG in adeguamento al Piano Paesistico Ambientale Regionale avvenuta nel 2006, le convenzioni decadute possono essere mantenute solo nel rispetto inderogabile delle destinazioni originarie delle aree. Ha quindi ben proceduto la Commissione Edilizia comunale nell’esprimere parere di non assentibilità per tale importante variante urbanistica, confidiamo
quindi nella responsabilità dell’Amministrazione a tenere in legittima considerazione il parere della C.E.

Allo stato dei fatti, la nostra Associazione intende comunque esprimere alcune considerazioni volte a contribuire ad una pianificazione urbanistica che sia a favore dell’ambiente, della qualità della vita dei cittadini, residenti e non, che possa favorire là dove è strettamente necessario, uno sviluppo veramente sostenibile.
Riteniamo che una espansione residenziale debba essere fatta solo se strettamente necessaria, limitatamente alle effettive richieste abitative e comunque che non aggredisca la costa e i paesaggi di pregio che sono il nostro irripetibile e inalienabile patrimonio che dobbiamo custodire per le future generazioni (è opportuno ricordare l’art. 9 della Costituzione).
Ci preoccupa pensare che si possa realizzare un grande nuovo quartiere a ridosso della spiaggia, per l’impatto ambientale che ne conseguirebbe, per la profonda alterazione paesaggistica, per la quasi certa compromissione dell’indotto turistico che già attraversa un periodo difficile, per la mobilità delle attuali strade che nel periodo estivo risulta già problematica. Riteniamo che non si può certo mitigare tutto ciò con la semplice realizzazione di un parcheggio, distante dai lotti e che sarebbe già insufficiente anche solo per i residenti e per gli attuali frequentatori di questa costa.
Il nostro timore è che potremmo trovarci di fronte ad una situazione che rischia di creare una potenziale degradata nuova periferia. La sensibilità di “Legambiente Fermo-Valdaso” nei confronti inoltre del grave fenomeno italiano di eccessivo consumo di suolo libero, ci impone di porre la giusta attenzione anche a quanto potrebbe accadere nella nostra nuova provincia. Come sta avvenendo in altre località Italiane, con la collaborazione dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, con il quale Legambiente ha stipulato un accordo, anche qui nel fermano come Circolo di Legambiente intendiamo proporre alla pubblica amministrazione comunale e provinciale un Osservatorio sul consumo del suolo.
Per questa ragione, proprio in occasione di questa proposta di Variante concernente le quattro aree di Casabianca, intendiamo verificare se è stato assolto il 70% del costruito residenziale previsto dal P.R.G. che, come è noto agli addetti ai lavori è condizione inderogabile per proporre nuove Varianti (si veda l’art. 9 del PTC). L’Osservatorio di Legambiente prevede inoltre, con la collaborazione degli Uffici competenti della Pubblica Amministrazione, di verificare anche la sussistenza di tale requisito per tutte le Varianti in atto nel fermano, così da poter fornire il nostro piccolo contributo a favore della qualità della vita dei cittadini e del benessere collettivo salvaguardando, quale logica conseguenza, le già scarse risorse idriche ed energetiche e, in questo caso specifico, la qualità delle acque del nostro mare.

Fermo 15 gennaio 2009
Il presidente
Gianni Conte

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